Oli essenziali vietati in gravidanza: quali non usare e perché
Gli oli essenziali sono grandi alleati di bellezza e salute. E chi di noi non vuole essere bella e sana?
Ma attenzione: in gravidanza ce ne sono alcuni da cui ti devi tenere alla larga.
In un’intervista a Giuseppe Sacchetti, operatore del benessere e formatore di un’importante azienda ayurvedica esperto nel settore da 15 anni rilasciata presso il Centro Benessere Eden ha fornito alcune informazioni estremamente utili.
«Gli oli essenziali sono sostanze oleose e volatili, contenuti in strutture delle piante chiamate vacuoli. Si tratta di macromolecole chimiche composte a loro volta da altre molecole e costituiscono quella che viene chiamata la “droga” della pianta. Gli oli comunemente estratti sono circa 500. Sono sostanze potenti, che bisogna conoscere per utilizzare in modo adeguato. Soprattutto nel caso di donne incinte».
Quali precauzioni prendere quando si aspetta un bambino?
«Dipende di quale periodo della gravidanza parliamo. Bisogna distinguere i primi otto mesi dalle ultime settimane, quelle in prossimità del parto: gli accorgimenti da adottare sono diversi.
Durante i primi otto mesi due molecole sono assolutamente da evitare: i fenoli e i chetoni.
I fenoli sono un gruppo di molecole che riscalda e vasodilata. Questo non va bene per la donna incinta, che normalmente durante la gravidanza va incontro a dilatazione capillare e ritenzione. I fenoli si trovano nell’olio essenziale di cannella, chiodi di garofano, santoreggia, ajowan.
Per quanto riguarda i chetoni, sono molecole interessanti a livello cosmetico in quanto hanno un’azione lipolitica. Vale a dire: sciolgono i grassi. Ma durante primi otto mesi di gravidanza potrebbero andare a incidere sulla neoformazione del feto. Gli oli contenenti chetoni sono quelli di rosmarino, salvia, eucalipto, finocchio, anice, cedro atlantico, issopo, finocchio.
Peraltro, il finocchio come anche per esempio l’estragone, sono tra quegli oli che hanno un’azione simil-ormonale: anche questi nei primi otto mesi vanno evitati. Mentre invece in prossimità del parto potrebbero risultare molto utili, se utilizzati in grande diluizioni per massaggi eudermici, perché hanno effetti uterotonici».
Quali oli sono invece consigliati nei primi otto mesi di gravidanza?
«Quelli che favoriscono il drenaggio linfatico. In particolare, direi cipresso (azione drenante), ginepro (rinforza i capillari), cedro dell’Himalaya (induce ginnastica vasale).
Anche la menta piperita può essere tranquillamente utilizzata e dare molti benefici quando si aspetta un bambino.
Durante gravidanza, gli estrogeni – che gestiscono la bilancia dei liquidi all’interno del corpo – sono come “impazziti”. Per questo, con il procedere dei mesi, la donna incinta tende a gonfiarsi, soprattutto nelle gambe. Per contrastare questo effetto, consiglio un massaggio sotto al piede, dove c’è un importante “cuore periferico” (una pompa cardiaca). Bastano poche gocce di menta piperita in diluizione».
Come si diluisce un olio essenziale?
«Mischiandolo con olio di mandorle o meglio ancora di albicocca o canapa. La proporzione dovrebbe essere 1% di olio essenziale-99% di olio di diluizione. Praticamente significa che per 6-7 gocce di olio essenziale bastano 50 ml di olio mandorle. Tenete comunque sempre presente che di olio essenziale bisogna usarne poco. La funzione dell’olio è quella di inviare una sorta di sms al cervello per attivare determinate reazioni. Per questo che si usino 10 gocce o 2 non fa differenza».
E contro le smagliature?
«Via libera ai massaggi con olio di canapa. Si tratta di un olio vegetale molto buono, che ha una caratteristica importante: è ricco di antiossidanti. I quali, oltre a ristrutturare le ceramidi, contrastano smagliature. Per questo un massaggio o automassaggio con olio di canapa altamente consigliato.
Il suggerimento in più? Se l’odore dell’olio di canapa non vi piace – è un odore molto vegetale -, potete mischiarlo con qualche goccia di oli più profumati (es. il patchuli)».