Quando nasce un neonato, chi ha già un figlio si preoccupa di prepararlo psicologicamente ed emotivamente all’arrivo del fratellino. Ma anche chi ha un animale domestico, un cane o un gatto, dovrebbe porre un po’ di attenzione nel preparare al meglio il primo incontro e porre così le basi per un’amicizia tra i due “cuccioli” di casa.
Come? Lo ha raccontato la dottoressa Anna Faini, medico veterinario della ASL Roma 3, in una intervista.
«Molte proprietarie di cani e gatti riferiscono che i loro animali spesso si accorgono quando inizia la gravidanza. Sono più attenti nei confronti della futura mamma, più cauti nei movimenti… Logicamente, non possiamo sapere quanto e cosa effettivamente i nostri animali capiscano. Quello che è certo è che lo status ormonale della donna cambia, e dunque cambiano gli odori che emana e, nel tempo, anche la sua fisicità e le sue abitudini (es. presenza maggiore in casa, magari movimenti un po’ più lenti e meno armonici verso la fine della gravidanza). Osservando i nostri animali domestici, possiamo notare differenze nei loro comportamenti».
Come preparare il nostro cane o gatto all’arrivo di un neonato in casa?
Prima di tutto, mettetevi dalla parte dell’animale.
Osservate la casa e gli spazi che finora il vostro cane/gatto ha avuto a disposizione e che, con l’arrivo del neonato, cambieranno.
Con il tempo, arriveranno tutti i mobiletti del bimbo, ci sarà una stanza destinata a lui, e magari in passato proprio quello era l’angolo della cuccia del cane…
In altre parole:
cercate di guardare la casa con gli occhi dei vostri animali domestici. E poi fate avvenire tutti i cambiamenti che impattano sul loro vivere quotidiano – es. spostare la cuccia, la ciotola, etc – prima dell’arrivo del bimbo.
Così facendo, l’animale (sia che viva questi cambiamenti in modo positivo che negativo) non li collegherà direttamente al bambino, che ancora non c’è, e avrà il tempo di abituarcisi.
Gli animali sono molto abitudinari: tutto ciò che modifica le loro abitudini è fonte di stress.
Questo stress non è evitabile, ma possiamo rendere i cambiamenti più facilmente accettabili, avendo maggiore attenzione nei loro riguardi.
Un esempio pratico? Se dovete spostare la cuccia del cane, quando il vostro animale si recherà nel nuovo angolo cuccia, sarà importante riconoscergli che è stato bravo. Fategli trovare un piccolo premio, magari un biscottino diverso da quello che abitualmente mangia come mangime secco.
Se succede che il cane riporti una parte della sua cuccia (una coperta, un lenzuolino) nel vecchio posto perché l’attuale non viene vissuto come proprio, non sgridatelo. Cercate piuttosto di distrarlo. Poi rimettete la copertina/lenzuolino nel nuovo posto e, quando il vostro cane si avvicinerà, ditegli che è stato bravo. Fategli sentire la vostra approvazione.
Il premio, l’attenzione, per la forma mentale dei nostri amici a quattro zampe, faciliteranno l’accettazione e l’apprendimento di una postazione diversa dal normale.
Neonati e gatti: come preparare i felini al nuovo arrivato
Con il gatto fare questo è un po’ meno facile: di norma, il gatto non ha un’unica cuccia, ma dorme in moltissimi punti diversi della nostra casa.
I gatti sono animali curiosi. È dunque molto importante far conoscere loro (ma non troppo approfonditamente…) tutte le suppellettili/mobili/oggetti del bambino: carrozzina, fasciatoio, etc.
Ma non bisogna lasciarli a loro disposizione se non siamo presenti.
In particolare, il gatto sarà molto attratto dalla carrozzina: ai suoi occhi, appare come una cuccia ideale.
Se però si avvicina troppo, o salta all’interno della carrozzina, evitate la sgridata (che comunque con i gatti funziona poco). Piuttosto, anche in questo caso, distraetelo, magari lanciando una pallina e invitandolo così a spostarsi.
E poi, fino all’arrivo del bimbo, proteggete la sua carrozzina e la culla con teli di plastica abbastanza spessi, in modo da rendere disagevole l’accesso. Lo scopo è evitare che il gatto le riconosca e utilizzi come spazi per sé.
Inoltre, idealmente, bisognerebbe avere tutte le cose del bambino in un’unica stanza.
Fate entrare il gatto – o anche il cane – nella stanza con gli oggetti del bimbo in arrivo, ma solo in vostra presenza
Potrete così controllare le reazioni dell’animale, che cosa lo interessa e cosa no, e regolarvi di conseguenza. Importantissimo anche – soprattutto per il cane – far vedere che carrozzina e passeggino si muovono.
Perché?
Il cane ci accompagna nelle passeggiate: e dunque non deve avere, come prima reazione, un impatto negativo rispetto al movimento di carrozzina/passeggino. Mostrategli che questi oggetti si muovono per evitare che possa spaventarsi.
Se possibile, non fatelo da soli, ma in due: futura mamma e futuro papà insieme. Mentre uno tranquillizza animale, l’altro muove il passeggino/carrozzina. Poi bloccate le ruote e lasciate l’animale libero di girare attorno a questo oggetto nuovo, di annusarlo, di prendere confidenza. Fategli trovare magari anche un premietto, dategli il vostro plauso: «Sei stato bravo, usciremo insieme presto, etc…».
Date sempre segnali di attenzione al vostro animale domestico quando si avvicina alle cose che saranno del bimbo
Con il cane si possono anche fare prove di passeggiata (magari in corridoio, sul terrazzo o nel pianerottolo) con guinzaglio e carrozzina/passeggino.
Tenete pronti i consueti premietti, dategli attenzione e soprattutto cercate di stimolare il riflesso visivo del vostro animale. Quando fa qualcosa, deve guardare il padrone e riceverne l’approvazione: «Ti stai comportando bene, stai camminando bene vicino a me…».
Altre buone norme per queste prove di passeggiata con cane e carrozzina?
Non tenete il guinzaglio troppo lungo. Il cane potrebbe altrimenti precedere la carrozzina e magari esserne toccato o calpestato. Soprattutto se di media-piccola taglia, il cane potrebbe poi infilarsi tra le ruote, che potrebbero pestargli una zampetta o la coda, facendogli male e spaventandolo.
Se questo dovesse avvenire, riportate la situazione alla normalità («Tranquillo, non è successo nulla, sei bravo, riproviamo, etc»).
Se avrete fatto conoscere per tempo la carrozzina/passeggino al vostro cane, anche con queste prove di passeggiata, quando arriverà il bambino questa situazione sarà superata. E comunque, se il cane dovesse essere ancora spaventato, non sarà “colpa del bambino”.
Come far avvicinare il cane o il gatto al bimbo?
Io consiglio che l’incontro avvenga il prima possibile, già quando il bimbo torna a casa.
Ma prima ancora. Per farlo, portate in casa il prima possibile l’odore di vostro figlio, anticipando l’arrivo fisico del bambino.
Ecco un compito per i neopapà: portate a casa dalla clinica/ospedale una tutina o altro indumento indossato dal bimbo e fatelo annusare al vostro cane.
In tal modo, anticiperete la presentazione fisica, ma rispettando le modalità conoscitive dell’animale.
Su quella tutina ci sarà sì l’odore nuovo del bimbo – molto delicato, ma presente -, però mediato dall’odore dei genitori, compresa la mamma al momento assente, che “manca”. Quindi per l’animale scatterà un’associazione positiva.
Questa presentazione virtuale si può fare anche con i gatti?
Sì, ma con una differenza: mentre il cane, se lo chiami, di norma viene, con il gatto, se non arriva al richiamo, occorre attendere che sia lui ad avvicinarsi. Non obbligatelo a fare questa conoscenza del nuovo odore, ma aspettate che sia lui a venire da voi. Sarà quello il momento giusto per la “presentazione virtuale”, che dovrete accompagnare con carezze, complimenti per l’animale, premietti.
Quando avverrà l’incontro reale, per il nostro animale il bimbo sarà già un odore conosciuto.
Ci sono altre accortezze che possiamo mettere in atto per favorire la convivenza tra il nostro cane/gatto e il neonato in arrivo?
Pronunciate il più spesso possibile il nome del nascituro e associatelo ai suoi oggetti: «Ecco la carrozzina di X, la camerata di X, etc…». Sono suoni ripetuti a cui l’animale si abitua. Ma non solo: per il cane/gatto significa anche un’attenzione in più nei loro confronti: li farete sentire maggiormente considerati.
E quando finalmente il bimbo arriva in casa?
Se possibile, il primo incontro dovrebbe svolgersi secondo questa dinamica: la mamma sale su in casa per prima, saluta il cane e si fa fare le feste. Poi lo prende e lo porta giù a conoscere il bambino. Fate avvenire il primo incontro tra il neonato e il cane in un ambiente neutro, come la strada. Poi rientrate tutti in casa come nuovo gruppo familiare.
(Con il gatto ovviamente questo non è proponibile: si spaventerebbe dell’ambiente esterno).
Anche con il cane, comunque, se questa modalità d’incontro non è possibile, si può tranquillamente entrare in casa con il bimbo, ma non tenendolo in braccio.
Se il cane ha una reazione di gioia, potrebbe saltarci addosso per fare le feste. E se abbiamo in braccio il bambino, istintivamente lo proteggeremo, stringendolo al petto per sottrarlo alle zampe dell’animale.
Il cane potrebbe leggere questo gesto come una mancanza di fiducia in lui.
Meglio quindi tenere il bimbo nel suo spazio (es. ovetto/carrozzina) e farlo vedere all’animale, che al contempo va contenuto.
Come? Molto dipende da quanto il cane in questione è ubbidiente. Comunque, in generale, se abbiamo un cane di medie-grandi dimensioni, consiglio di tenerlo al guinzaglio. Se invece abbiamo un cane di piccola taglia, è possibile tenerlo in braccio.
Mostrategli il bimbo, ripetendone sempre il nome: «Guarda, finalmente è arrivato Giulio, ecco Giulio, etc…». Insomma: riprendete un po’ tutte quelle frasi e parole che il papà diceva al cane mentre gli faceva odorare la tutina utilizzata per la presentazione virtuale.
Soprattutto, ricordatevi che più questo primo incontro si svolgerà con tranquillità, senza timori, più stiamo gettando le basi per buona convivenza tra neonato e animale. All’inizio, consiglio poi che i neogenitori si dividano i compiti.
Quando sono presenti contemporaneamente sia il bimbo che l’animale di casa ed entrambi genitori, uno si occupi del bimbo, l’altro dell’animale, alternandosi (e dunque evitando l’equazione mamma = bambino, papà = animale).
I genitori devono essere consapevoli di essere i mediatori delle situazioni e del nuovo rapporto che si sta instaurando tra cane/gatto e neonato.
Se mamma e papà sono calmi, trasmetteranno calma agli animali presenti e al bambino, aiutandoli a entrare in relazione serenamente.
A questo scopo, è importante anche che i genitori siano sempre coerenti: cercate di fare e dire le cose sempre nello stesso modo, e di non andare in contrasto l’uno con l’altro in presenza dell’animale.
Utilizzate le stesse frasi e parole quando vi rivolgete all’animale, non dategli indicazioni/ordini contrapposti. Per esempio, se io non voglio che il cane o il gatto stia troppo vicino al bambino e dico sempre «No», non potrò un giorno, solo perché in quel momento mi va, dirgli «Sì». Lo manderei in confusione.
Se non abbiamo tempo o modo di fare un lavoro pregresso con il nostro animale (la presentazione virtuale, etc), è possibile recuperare dopo, quando il bimbo è ormai arrivato in casa?
Sì, magari impiegherete un po’ di tempo in più, ma potrete recuperare se darete attenzione al vostro animale domestico e lo coccolerete quando potrete. Questa è la chiave.
Utilizzate per esempio i momenti in cui parlate al bambino per chiamare ogni tanto anche il vostro animale. Se viene, è stato bravo. E allora ecco la carezzina, il premietto, lo sguardo di approvazione…
Riconoscetegli che è stato bravo. E dategli un ruolo in questo nuovo gruppo familiare.
Potete anche chiedere alle persone che frequentano maggiormente casa vostra (es. i nonni, amici stretti) di coccolare un po’ il cane/gatto. Il centro di tutto in questo momento è vostro figlio, certo. Ma cercate di stare con il bambino senza rendere questa situazione esclusiva, ma al contrario inclusiva anche degli animali di casa.
Più riuscirete a farli sentire coinvolti, più la convivenza sarà facile e serena per tutta la famiglia.